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Dieta come astinenza da sostanze: rischio ansia e depressione, necessario sostegno psicologico


La ricerca afferma che il consumo cronico di un alto contenuto di grassi induce dei cambiamenti a livello cerebrale agendo sul circuito della ricompensa. Tale circuitogratifica l’azione compiuta con il piacere, con un senso di benessere, di pienezza, di soddisfazione ed anche di euforia, più o meno intenso. Per questo meccanismo siamo spinti a mettere in atto nuovamente un comportamento ritenuto piacevole, ad esempio: mangiare.
Siamo così sensibilizzati a tale semplice relazione, azione - risultato, che stimoli ambientali (persone, cose, suoni, luoghi) o anche il pensiero, possono far scattare il desiderio di cibo. Cosa succede se interrompiamo tale meccanismo mettendoci a dieta? Si sviluppano dei sintomi simili all’astinenza da sostanze d’abuso e dei comportamenti di ansia e depressione. Questo quanto scoperto dal team di ricercatori, che ha sottoposto delle cavie (topi da laboratorio) ad una dieta ricca di grassi, innescando quindi il meccanismo cerebrale della ricompensa. Successivamente ai topi è stata somministrata una dieta povera di grassi per 12 settimane. Alla fine del regime di dieta, i ricercatori hanno valutato i comportamenti di ansia e depressione, i livelli di corticosterone e le alterazioni biochimiche nel mesencefalo e nelle regioni cerebrali limbiche.


Interrompere bruscamente un regime alimentare ipercalorico, che probabilmente ha generato il sovrappeso, può causare sintomi che ricordano l’astinenza da sostanze tipica dei tossicodipendenti. Il circuito neuronale su cui si va ad agire è, infatti, lo stesso. Si rischia inoltre di sviluppare comportamenti di ansia e depressione! Per tale motivo è sconsigliabile intraprendere una dieta senza un adeguato sostegno psicologico.
Questo quanto affermato dai ricercatori dell'università di Montreal, guidati da Stephanie Fulton, nell’interessante studio pubblicato su International Journal of Obesity.
I topi che erano stati sottoposti ad un regime dietetico ipocalorico mostravano immobilità, disperazione comportamentale ed elevati livelli di stress.
Secondo i ricercatori, lo studio offre indicazioni sulla necessità di sostegno psicologico a chi vuole adottare abitudini alimentari più sane, al di là del peso corporeo e rompere il circolo vizioso dei cattivi stili di vita, la cui origine ha radici anche nelle reazioni fisiologiche al cibo.
 
  • Sharma S., Fulton S. Diet-induced obesity promotes depressive-like behaviour that is associated with neural adaptations in brain reward circuitry. International Journal of Obesity , (17 April 2012)
   

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