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Antifragile. Come vivere felici accettando l’errore e l’incertezza

Antifragile è il titolo del nuovo saggio di Nassim Taleb. L’autore parla di economia, ma credo che i concetti espressi siano adattabili anche a temi psicologici, sempre nell’ottica di integrazione del sapere. 
Nassim Taleb conia un termine interessante, appunto “ANTIFRAGILE”, come significato opposto alla parola “fragile”. Secondo Taleb l’opposto di fragile non è più robusto: 
  • fragile è quello che si spacca di fronte ad uno shock,  
  • robusto è ciò che sopporta il dolore per rimanere uguale a sé stesso, 
  • ma è l’antifragile che trae vantaggio dall’incertezza e dalla scossa dando vita a qualcosa di migliore, prospera nel disordine, ama l’errore. 

Taleb smonta il mito della sicurezza e della stabilità in cui viviamo coccolati di continuo.

Essere antifragili vuol dire non essere programmabili, ma mutevoli, e migliorare traendo beneficio dallo stress che si rivela essere non più un disagio, ma una vitale fonte di informazioni, un prezioso indirizzo per muoversi in un mondo complesso e pieno di insidie.

L’esperienza della precarietà e dell’insicurezza ci spaventa. Quando siamo senza punti di riferimento ci sentiamo in pericolo, ma in fondo siamo realmente sicuri di cosa accadrà domani? possiamo dire con certezza che domani saremo ancora vivi? Pensiamoci bene. In realtà viviamo nella costante incertezza, nessuno è in grado di prevedere cosa accadrà. per questo ogni giorno siamo portati a scappare da questa idea e a cercare di costruire dei punti di riferimento, siano essi cose, persone o semplicemente idee:
  • Denaro
  • Affetti
  • Riconoscimento
  • ecc..

Abbiamo tutti bisogno di garanzie e per questo ci attacchiamo alle cose che sembrano darcela. A volte spostiamo l’ansia di insicurezza all’ansia di insufficienza, chiedendoci continuamente se andiamo bene così come siamo, se stiamo facendo bene, se abbiamo preso la giusta decisione. In questo modo passiamo di illusione in illusione, che inevitabilmente si trasforma in un passaggio da delusione a delusione. 
Cerchiamo un posto sicuro e prevedibile, come un criceto che brama una vita di certezze: cuccia, cibo, acqua, ruota… e la vita scorre in una gabbia!

La nostra insicurezza non è una condanna ma un punto di partenza che ci fa sentire vivi, ci spinge a fare domande e non a cercare risposte, non è qualcosa da cui scappare. Le risposte che cerchiamo quando inseguiamo la certezza sono piccole e fallaci, non accontentiamoci! 
Non sprechiamo la nostra vita a girare nella ruota del criceto … chiusi in gabbia.

Come facciamo a capire se siamo antifragili? 
Ascoltando la nostra paura, se abbiamo paura che qualcuno possa rubarci la nostra sicurezza stiamo girando nella ruota. Hai paura di perdere il lavoro? non ne hai il controllo…
hai paura che la tua relazione finisca? comunque non ne hai il controllo…

La nostra paura e la curiosità per il cambiamento sono la nostra cartina tornasole: se di fronte a queste situazioni non cerchiamo risposte ma ci poniamo domande per migliorare allora stiamo apprezzando l’incertezza, stiamo amando l’errore, perché l’errore ci rende umani.

Quando veniamo amati e apprezzati anche se sbagliamo…quella si che è una sicurezza, la sicurezza di poter essere come siamo e di essere comunque degni di amore!

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