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Mappa genetica dell'obesità: regioni genetiche correlate al cervello

"I ricercatori del consorzio per gli studi genetici Giant hanno appena pubblicato su Nature la più completa mappa genetica dell’obesità finora mai costruita, scoprendo 90 nuove porzioni di Dna che hanno a che fare con la malattia."
Sembra che di queste regioni genetiche che determinano l'obesità, molte siano correlate ad attività del cervello, come il controllo dell’appetito e la propensione nei confronti dei diversi cibi. 


Pertanto la predisposizione genetica esiste anche per quanto riguarda l'aspetto neurologico del sistema nervoso. Come ad esempio la propensione a diventare dipendenti dai cibi spazzatura, che favoriscono l'aumento di peso, meccanismo che le industrie alimentari conoscono bene.

Alla luce di ciò l'attenzione per gli aspetti psicologici nella perdita di peso è di fondamentale importanza. In particolare, in affincamento alle cure mediche, è possibile agire su tutti quei meccanismi psico-sociali che contribuiscono a dare inizio all'assuzione di cibo

I paradigmi psicologici associati a tale argomento sono gli studi sul condizionamento: stimoli regolarmente associati all'assunzione di cibo ne possono sollecitare il consumo.
Inoltre, se qualcun altro prepara e serve i nostri cibi (come ad esempio al ristorante) tendiamo ad ignorare i segnali interni di sazietà, riuscendo a consumare tutto ciò che ci mettono nel piatto.

Inoltre gli studi sui fattori sociali legati all’alimentazione hanno confermato che la presenza di altre persone è una variabile fondamentale: più è numerosa la compagnia più si tende a mangiare.
 
Gli influssi sociali spesso possono sopraffare gli effetti metabolici.
 
"Ancora. Gli studiosi del consorzio hanno scoperto che, grazie alla mappa del grasso, si potrà prevedere la sua distribuzione nel corpo, se cioè una persona avrà una forma corporea a pera (adipe sulle cosce) o a mela (adipe nell’addome), quella più pericolosa perché legata al rischio di diabete e di malattie cardiovascolari.
Con quali vantaggi? Tutte queste informazioni genetiche sono solo la fine del principio. Aprono, cioè, la strada a una terapia personalizzata anche per l’obesità, tutta da studiare (a oggi non esistono cure valide): il fatto che la malattia riconosca componenti genetiche così numerose e diverse da persona a persona significa che la prevenzione e la cura dovrà essere centrata sulle caratteristiche specifiche di ogni individuo."
Fonte: www.pressreader.com

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