Passa ai contenuti principali

Di che colore è questo vestito? la spiegazione psicologica

Il fenomeno che sta facendo impazzire tutti sul web è finalmente stato svelato In sostanza “ognuno costruisce la propria realtà”.
Il vestito è nero e blu, ma alcuni lo vedono bianco e oro, come è possibile tutto questo?
È possibile poiché tutto dipende da come il nostro apparato visivo interpreta le informazioni provenienti dalla retina. L’abbinamento dei due colori, unito alle caratteristiche del tessuto, fanno sì che la luce raccolta dalla retina generi informazioni ambigue per il cervello, che quando cerca di visualizzare un quadro d’insieme, ne esce confuso.
Il fenomeno ha a che fare con quella che viene definita costanza percettiva del colore, un fenomeno che deriva dal modo in cui il nostro cervello elabora i dati sensoriali provenienti dagli occhi, e che serve a fare in modo che il mondo non ci sembri cambiare costantemente colore al variare delle condizioni di illuminazione.
Così come quando vogliamo identificare un punto nello spazio tridimensionale, abbiamo bisogno di tre valori: X, Y e Z, che rappresentano le coordinate nello spazio. Allo stesso modo, per identificare un colore il nostro cervello usa le coordinate R, V e B (i colori primari rosso, verde e blu).
Poiché i nostri sensori della retina e i nostri cervelli sono leggermente diversi, la percezione del colore può variare. Il vestito è un esempio particolarmente raro di questo fenomeno perché i suoi colori non sono vicini al rosso puro, né al verde puro né al blu puro, ma sono un complesso mix dei tre.
 

Una spiegazione secondo la Psicologia Strategica Integrata

Secondo Nardone e Watzlawick (1997) per terapia strategica si intende: “un intervento terapeutico usualmente breve, orientato all’estinzione dei sintomi e alla risoluzione del problema presentato dal paziente”.
La sua assunzione di base è che la realtà che percepiamo e con la quale ci rapportiamo, problemi e patologie compresi, sia il frutto dell’interazione tra il punto di osservazione assunto, gli strumenti utilizzati, e il linguaggio che usiamo per comunicare con tale realtà; non esiste pertanto una realtà “vera” in sé, ma tante realtà quante sono le diverse interazioni tra soggetto e realtà. Da questa assunzione deriva che qualunque condizione ci troviamo a vivere, sana o insana, è il prodotto di un’attiva relazione tra noi stessi e ciò che viviamo. In altre parole, ognuno costruisce la realtà che poi subisce (Nardone, Watzlawick, 1997).
L’aggettivo “strategica” designa la psicoterapia improntata sulla pianificazione tattica del cambiamento e sull’utilizzo accorto di strumenti per la soluzione dei problemi umani. L’impiego di specifiche tecniche in questo tipo di terapie si richiama al significato letterale del termine “strategia”, ovvero: “piano d’azione minuziosamente preordinato per raggiungere uno scopo”. In termini generali l’obiettivo della psicoterapia consiste nella remissione del comportamento sintomatico e nella risoluzione del disagio del paziente, anche se per ciascun caso si individuano scopi specifici, coinvolgendo la persona nella costruzione del risultato che desidera conseguire (Secci, 2005).

Commenti

Post popolari in questo blog

Anche tu senti le vibrazioni immaginarie del cellulare?

Gli esperti si chiedono se l’uso eccessivo del cellulare può considerarsi una dipendenza. Hai mai sperimentato la sensazione di sentir vibrare il tuo cellulare? Ti è capitato di essere convito di aver sentito il tono di un messaggio o una chiamata, ma nessuno ha cercato di mettersi in contatto con te? Ti sei domandato cosa c’è di strano?

Diabulimia, quando il diabete incontra i disturbi alimentari

Chi soffre di questo disturbo evita o diminuisce l'insulina per dimagrire. Questo atteggiamento può avere delle conseguenze gravissime. Il trattamento con insulina può portare ad un aumento di peso, il quale potrebbe generare una insoddisfazione nella percezione che la persona ha di se stessa. Questi cambiamenti corporei sono vissuti in maniera più intensa durante l’adolescenza, pertanto è maggiore il rischio di riduzione di insulina senza consultare il medico per gli individui in questa fascia d’età. Se non trattata adeguatamente questa condotta può cronicizzarsi e portare a conseguenze molto gravi. COME SI DIMAGRISCE CON LA DIABULIMIA?

“Sono così e non cambio” – è solo una scusa: la personalità può cambiare!

Gli esperti affermano che, se si vuole, si può cambiare il proprio carattere e smettere di fare quelle cose che innervosiscono gli altri. “mi dispiace molto ma, a questo punto della mia vita, non posso più cambiare”. Un frase molto comoda ripetuta fino alla sazietà dalle persone ritardatarie, disordinate, infedeli ecc… Una scusa ricorrente per coloro che spesso mancano di rispetto agli altri e che si celano dietro l’età per non rimediare ai propri errori. Se un amico arriva sempre tardi agli appuntamenti, o un coinquilino lascia i calzini sporchi nel salone e glielo fate notare, spesso la risposta ricevuta è: “e che posso fare, sono fatto così!”. Questo però non è vero, uno studio dell’Università di Edimburgo ha dimostrato che la personalità non è immutabile come molti pensano. La forma con la quale le persone si relazionano con il mondo esterno e il comportamento cambiano molto nel corso del tempo in meglio o in peggio. Quindi la scusa del “sono fatto così” è più che ...